COVID. BOSCHI A RADIO CONFAPI: RIAPERTURE SEGNALE INCORAGGIANTE

“Dobbiamo guardare con fiducia al futuro perché le riaperture sono comunque un segnale positivo e di incoraggiamento. Come IV abbiamo sempre chiesto di riaprire, ovviamente in sicurezza, perché l’unico modo per ripartire è consentire alle persone di lavorare ben sapendo che ogni giorno, ogni mese di chiusura in più, peggiora la situazione soprattutto delle Pmi”. Lo ha detto a Radio Confapi, il capogruppo alla Camera di Italia Viva, Maria Elena Boschi intervistata da Maria Latella.

“Serve grande attenzione nel rispetto delle regole per non vanificare tutto il lavoro fatto finora – ha aggiunto Boschi – E se oggi possiamo ripartire con dati migliori sul contagio è anche grazie alla discontinuità tra il Governo Draghi e il lavoro fatto dal Commissario Arcuri col Governo precedente. La vaccinazione sarà un punto centrale per le riaperture e non è un caso che Confapi ha proposto la vaccinazione in azienda. Ora bisogna sostenere le tante realtà che fanno quasi un’impresa eroica nel restare aperti e che fanno un atto di coraggio verso il futuro vista la situazione di difficoltà di previsione”.

2) SUPERARE PRESUPPOSTO FATTURATO

“Sul tema Ristori credo che bisogna superare il presupposto secco del fatturato che non dà la fotografia esatta delle imprese italiane”.

“Non bisogna vanificare la rapidità dell’erogazione dei sostegni – ha aggiunto l’esponente IV – Se andiamo solo sul presupposto degli utili, passando dal fatturato agli utili, uno dei rischi è di avere una tempistica troppo lunga perché bisogna aspettare l’approvazione dei bilanci e fare il confronto con l’anno precedente. Cosa che non ci possiamo permettere in questo momento. Per questo insieme al fatturato bisogna valorizzare i costi che le imprese sostengono: pressione fiscale, spese energetiche, rapporto con il credito bancario, immobili per le attività.

 

3) CAMPAGNA ELETTORALE NON SU TEMI DI GOVERNO

“Le ragioni che due mesi fa ci hanno portato a far nascere questo Governo, ovvero le necessità sanitarie ed economiche del Paese, restano attuali. Il Governo è nato anche dopo appello del Presidente della Repubblica a tutte le forze politiche e credo che su in termini di risposta sui vaccini, di Pnrr e di autorevolezza a livello internazionale, c’è un segnale di ripresa e di fiducia nel Paese che prima non c’era. Ci sono tante ragioni per aver fatto nascere questo Governo e credo che chi ha sostenuto Draghi sente la responsabilità storica del momento in cui stiamo vivendo dalle famiglie alle imprese. Mi auguro che da qui a qualche mese quando ci avvicineremo alle Amministrative di città molto importanti, la campagna elettorale non venga fatta sui temi di Governo. Parliamo di quello e non trasformiamo l’attività di Governo in campagna elettorale”.

4) PNNR, OK DA EUROPA GRAZIE A DRAGHI

“Se non ci fosse stato il Governo Draghi non è detto che la Commissione europea avrebbe dato il via libera al Pnrr. Draghi ha dovuto fare in questi due mesi un lavoro che altri Paesi avevano già fatto prima. Oggi il Piano delle riforme ha finalmente dei contenuti e ci sono le linee guida. A noi sarebbe piaciuto che ci fossero maggiori investimenti in sanità che possono essere ottenute anche al di fuori del Recovery Fund, col Mes o con scelte diverse del Governo. La sfida da qui al 2030 è la sanità non solo per proteggere la salute e l’economia, ma anche perché c’è un pezzo dell’economia che passerà per la sanità. E su questo dobbiamo farci trovare preparati”.

“Ci stiamo concentrando molto sul lavoro e sulla riforma degli ammortizzatori sociali – ha aggiunto Boschi – Dovremmo rivedere anche il decreto dignità, che fu votato da M5S e Lega e che cambiò il Jobs Act rendendo alcune norme troppo rigide. In questo momento, invece, serve rendere più flessibile l’accesso al lavoro, magari anche per un periodo di tempo più limitato, per far ripartire le attività economiche”.

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